La ‘banda’ di Enzo Pepi e Marco Caruso, già Twig infection, insieme ad Alessandro Formica al basso e Giuseppe Forte (chitarra e voce) torna con il nuovo “Six grills in six days”, dopo l’esordio “Panic”, presente tra l’altro in forma re-mixata nell’ edizione in cassetta by Edwood Records. Il titolo alluderebbe ironicamente alle grigliate allestite nelle pause dalla registrazione del disco, effettuata con Jorge Blengino presso il Born to grill studio in val di Noto. Undici i brani dal sapore decisamente americano sono dunque gli ingredienti: ‘Keep in touch’ è un’apripista di shellacchiana memoria e inchioda subito con la sua quartina, tanto classica da far pensare ad un disco grunge, niente di più lontano dalla verità. 1 minuto e 41 secondi, tanto quanto basta a disorientare l’ascoltatore e la successiva ‘Death thrones’ ritrova l’ampio respiro a cui ci hanno abituati i Karate: liberatoria. ‘Two hearthbeat’ rivela una straordinaria capacità nel creare melodie vibranti come solo i Built to spill saprebbero fare e in ‘A blue day’ entra come un tuono Giovanna Cacciola (voce degli Uzeda), completamente a suo agio tra sporche pulsazioni chitarristiche e sonorità taglienti a cui è certamente abituata. Insomma la carne al fuoco è davvero tanta e si potrebbe continuare a lungo con il gioco dei rimandi, troppo spesso inevitabile, ma quello che conta è che la ricetta dei Pepi è molto ben riuscita e i quattro siracusani riescono ad amalgamare perfettamente con istinto artigianale i grandi stilemi del rock con l’assoluta originalità di una scrittura moderna e alternativa.
Written by Lando Losi